Il Fado
Il nome “fado” deriva dal termine latino “fatum” che vuol dire destino che rappresenta il tema principale di questi componimenti. Il tipico sentimento portoghese della “saudade”, ovvero un sentimento di malinconia, nostalgia e sofferenza, il mal d’amore, la saudade per chi è partito, il quotidiano, le conquiste, gli incontri e gli addii della vita.
Secondo la tradizione portoghese, il fado è nato in ambienti popolari e anche un po’ malavitosi, in quei quartieri di periferia dove serve un collante e un elemento distintivo della gente. È abitudine comune legare il fado ad un prostituta di nome Maria Onofriana da Severa che visse nel 1800 e pare fosse l’amante di un cantante e chitarrista con cui avrebbe iniziato a cantare questo tipo di melodie. Lei è considerata la prima cantante di fado della tradizione portoghese.
Durante la dittatura salazarista che ha governato il Portogallo fino al 1970, si tentò di inquadrare e controllare il fado attraverso la censura preventiva dei testi e il tesseramento professionale degli esecutori, ma proprio in questi anni il fado sviluppa il suo lato più intimistico e segreto, sovversivo e di protesta contro il potere.
In realtà, alcuni studiosi hanno dimostrato che le origini del fado sono precedenti. C’è chi parla del “fado di mare”, un canto dei marinai portoghesi oppure chi lo associa alla musica araba oppure alle ballate provenzali del medioevo. Non si esclude che il fado fosse la sintesi dei generi musicali in voga a Lisbona già dal XVIII secolo e che quindi implicavano anche tonalità provenienti dalle colonie, soprattutto dal Sud America.
È opinione comune, comunque, individuare in Lisbona la culla del fado, nei suoi quartieri popolari come Alfama, Mouraria, Madragoa, Bica, Campo Grande, dove si sviluppò questa forma di espressione popolare. Ad avvalorare questa tesi interviene il fatto che i primi componimenti non hanno un autore ufficiale e sono spontanei, improvvisati sia nei testi che nell’accompagnamento musicale.
Solitamente si distinguono due tipi di fado: quello amatoriale e quello professionale. Il primo tipo è quello più diffuso, è spontaneo e improvvisato, non prevede un copione o un testi scritto; è pura canzone dettata dal sentimento, libera espressione della saudade e della voce. Il fado professionale è eseguito da cantanti professionisti.
Normalmente chi canta il fado è vestito con abiti scuri e vengono chiamati “fadisti”. Intorno agli anni settanta si assiste alla “divinizzazione dei grandi interpreti del fado portoghese: Ercília Costa, Berta Cardoso, Alfredo “Marceneiro”, Fernando Farinha, Amàlia Rodrigues (rappresentante di spicco del fado poiché lo ha fatto conoscere in Europa e nel mondo) divennero delle vere e proprie icone del Portogallo. Ai cantanti ovviamente si aggiungono i compositori di fado: Raùl Ferrão, Frederico Valério, Alberto Janes e Alain Oulman, Frederico de Freitas, Renato Varela e molti altri.
In Portogallo è facile trovare delle “case di fado”, dove si possono vedere manifestazioni di fado, esecuzioni dal vivo dei più grandi chitarristi e cantanti portoghesi che ovviamente sono una delle attrazioni turistiche più richieste.
La tradizione folcloristica portoghese tende a fare una distinzione tra il “fado di Coimbra” e il “fado di Lisbona”. Il primo ha un’origine nobile ed è praticato solo dagli studenti universitari, seguendo precise indicazioni e proprie caratteristiche compositive e interpretative. Questa musica è quindi in contrasto con il carattere popolare e spontaneo del fado di Lisbona.
Negli ultimi anni, il fado continua ad essere diffuso e cantato da interpreti di fama internazionale. Mariza è la giovane fadista con maggior successo a livello mondiale e nel 2003 ha vinto anche il premio World Music della BBC Radio. Altri interpreti contemporanei del fado sono Camané, Ana Moura e Cristina Branco.
