Evora

Suggestiva cittadina medievale che si trova nella regione storica dell'Alentejo, Evora è una cittadina ricca di testimonianze storiche e artistiche oltre ed essere una città moderna e sede di una della più antioche università del Portogallo.

La città conta quasi sessantamila abitanti ed è adagiata sulle verdi colline della regione permettendole di essere visibile fin da lontano sia grazie alla cattedrale che la domina dalla cima della collina sia grazie alle case bianco calce. Ogni anni, infatti, in primavera, tutte le case del centro storico vengono imbiancate a calce e gli spigoli tinti di colore giallo scuro.

L’aspetto urbanistico della città è davvero molto importante e oltre all’imbiancatura spesso viene fatto il restauro degli infissi antichi, delle fontane e delle nicchie religiose che si incontrano per le strade e, alla fine degli anni ottanta, è stata attivata una rete di fibra ottica per l’intera città per evitare antenne e parabole che potessero perturbare lo skyline di Evora e per lasciare il centro storico quasi intatto.

Evora è davvero molto graziosa e i suoi monumenti sono conservati con estrema cura e accortezza, e anche per questo, circa vent’anni fa è stata di chiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Uno dei simboli della città è un tempio romano del II secolo, dedicato a Diana con ancora quattordici colonne, frondosi capitelli e sorge nel punto più alto della città. I Romani arrivarono in città nel 59 a.C. e le diedero il nome di “Ebora cerealis” che cambiò in “Ebora Liberalitas Julia” dopo una visita dell’imperatore Giulio Cesare.

Dopo i Romani la città fu conquistata dai Visigoti (sec. V-VIII), a cui seguirono i mussulmani che rimasero in città fino alla Riconquista cristiana nel 1165 grazie a “Giraldo Senza Paura” cui è dedicata la piazza principale di Evora.
A partire dal XVI secolo, salito al trono di Portogallo Giovanni I, Evora è stata scelta come residenza da molte famiglie nobiliari portoghesi e venne anche scelta come sede della corte reale. Pertanto nelle stradine strette, di derivazione moresca, è facile imbattersi in palazzi nobili, facciate eleganti e decorate con materiali preziosi. Anche dopo il terremoto che distrusse Lisbona nel 1755, molti si trasferirono a Evora e in quegli anni la popolazione aumentò notevolmente.

Uno degli elementi che caratterizza questa città bianca è la cattedrale, chiesa fortificata in stile gotico è la più grande cattedrale del Portogallo. Sorge su un’antica moschea e ha una navata centrale di ottanta metri. All’esterno è caratterizzata da una facciata austera con due torri asimmetriche; nella torre a nord è conservato il tesoro del “Museo di Arte Sacra” che comprende pezzi unici di grande valore e bellezza – tra cui spiccano il “Santo Lenho”, in argento dorato tempestato di pietre preziose, e il trittico in avorio con scene della Vergine.

All’interno della cattedrale domina la cappella maggiore costruita in stile barocco (1718 circa) e decorata con marmi di diversa origine che contrasta con lo stile gotico e utero del resto. Da segnalare anche il bellissimo coro rinascimentale intagliato in legno di quercia.
Tra il labirinto di strade strette pavimentate con pietre ormai arrotondate del tempo, di palazzi nobiliari e patii bellissimi, si incontrano l’ “Igreja da Graça” costruita nel XVI secolo con una forte connotazione manieristica, la chiesa di São Francisco che è, invece, un esempio dell’unione tra stile gotico e stile moresco (presenta infatti un’unica navata con cappelle laterali).

Motivo di vanto per Evora è l’antica “Universidade do Espíritu Santo”, fondata nel 1599 dal Cardinale D. Henrique e gestita dalla confraternita religiosa dei Gesuiti. Quando questi vennero cacciati dal Portogallo, l’ateneo rimase chiuso un paio di secolo ma intorno al 1980 ha ripreso a funzionare regolarmente. In alcune sale dell’università è possibile ammirare dei bellissimi “azulejos” allegorici che raccontano la storia dell’università di Evora.

Oggi Evora è culturalmente molto viva poiché, oltre all’Università, è sede di numerose mostre ed esposizioni d’arte temporanee e permanenti , di presentazioni ed eventi culturali a livello nazionale e internazionale, sagre e feste popolari a cui gli abitanti partecipano sempre con grande entusiasmo.