Il Medioevo
Durante questi anni i sovrani hanno dovuto affrontare le continue sezioni con l'impero di Leon e i musulmani, ma hanno anche contribuito a rendere floridi gli scambi commerciali con gli stati del nord Europa sfruttando le rotte sull’Oceano Atlantico molto di più del Mar Mediterraneo, considerando soprattutto che lo stretto di Gibilterra era controllato direttamente dai musulmani.
Secondo i documenti dell’epoca, i commercianti portoghesi erano particolarmente bravi nel contrattare e a ottenere esenzioni fiscali e altri privilegi da parte delle autorità dei diversi porti europei.
Per concludere definitivamente la “reconquista” bisognerà aspettare il 1492, anno in cui i mussulmani furono definitivamente espulsi dal Portogallo.
Nel frattempo, lo stato portoghese del nord conobbe una crisi dinastica che si concluse con la salita al trono di Giovanni I. figlio adultero di Pietro I, Giovanni non ebbe il consenso di tutta la popolazione e la nobiltà, ma grazie al suo operato e alle sue politiche presto si conquistò l’appellativo di “il Buono” o “il Grande”. Sotto il suo regno, infatti, si conquistò la città di Lisbona e riuscì a conquistare anche tutto il Portogallo centrale.
La conquista della la città Al-Usbuna, nome di Lisbona al tempo degli arabi, principale roccaforte mussulmana, rappresentò uno smacco per i mori la cui influenza si riduceva sempre più. La particolarità di Lisbona - e in generale delle altre città portoghesi di quel periodo – era la convivenza tra comunità cristiane e mussulmane, ciascuna nel suo quartiere e con le proprie regole da rispettare. Al momento della cacciata dei mussulmani, quindi, si ebbe una fusione non proprio pacifica tra le strutture islamiche e quelle cristiane.
Nel 1385 Giovanni I diede inizio ad una lunga guerra con la dinastia Castigliana, che rivendicava il suo dominio nel Portogallo e con cui vi erano dei problemi per matrimoni e interessi familiari.
La guerra proseguì per alcuni decenni e vide schierarsi la Gran Bretagna al fianco del Portogallo e la Francia a sostegno della dinastia castigliana. Furono impiegati migliaia di uomini da entrambe le parti e lo spargimento di sangue fu notevole. Dopo varie battaglie, i portoghesi sconfissero i castigliani e nel 1387 fu firmato un trattato di pace che stabiliva, tra Portogallo e Castiglia, una tregua. Nel 1396, però, la guerra riprese e la fine definitiva si ebbe solo nel 1411 con l’abbandono delle armi e il trattato di pace firmato da Ferdinando di Castiglia e Giovanni I.
La guerra per il Portogallo determinò un grande spiegamento di uomini e di risorse economiche. I numerosi soldati addestrati in questi anni furono impiegati come marinai sui grandi galeoni di esplorazione o mandati a largo delle coste portoghesi per frenare le continue incursioni dei pirati.
Nonostante la guerra, la fine del XIV secolo rappresenta il periodo delle esplorazioni e dei grandi viaggi della flotta portoghese. Tra i vari esploratori, si distinse il figlio di Giovanni I, Enrico detto il Navigatore, che si avventurò nell’Oceano diverse volte: grazie a lui fu scoperto Porto Santo (1418) e Madera (1419), all’inizio sfruttate economicamente e poi ripopolate, così come le Azzorre (1427) e le Canarie da poco scoperte. Inizia così il periodo delle grandi scoperte geografiche e delle colonizzazioni d’oltremare.
Nel giro di qualche decennio, il Portogallo occupò numerosi territori in Africa, Asia e America, accumulando anche una grande ricchezza che consentì l’apertura di nuove rotte commerciali e di affermarsi come potenza a livello mondiale.
