Prima Repubblica
Questo colpo di stato ha spodestato il re Manuele II di Braganza e fu l’inizio di un periodo di rivoluzione per il Portogallo. Innanzitutto venne attaccata la Chiesa, ritenuta corrotta e lussuriosa e così furono saccheggiate chiese e conventi, alla ricerca di tesori e opere d’arte.
A seguito di questo impeto popolare, anche il neo-governo instaurato favorì la diffusione di una cultura e una politica anticlericale: si decise di sopprimere tutte le chiese, i conventi e le istituzioni religiose, di espellere tutti i religiosi dal Portogallo e i loro beni confiscati.
Furono anche promulgate delle leggi anticattoliche, come la legalizzazione del divorzio, quella per riconoscere i figli nati fuori dal matrimonio, si autorizzo la cremazione e sconsacravano i cimiteri. Inoltre fu eliminato l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, fu ristretto l’uso delle campane per identificare particolari celebrazioni religiose così come la maggior parte delle feste religiose popolari furono soppresse. L’apice della politica anticlericale si raggiunse nel 1911 con la separazione per legge tra Stato e Chiesa.
Nel 1911 venne promulgata una costituzione repubblicana con cui si istituiva il parlamento bicamerale e poteri bicamerali ridotti. Nel frattempo era nato il Partito Repubblicano Portoghese che s’impose sul partito conservatore per diversi anni, riuscendo a intermediare con il sovrano, con la chiesa e la popolazione.
In tanto in Europa scoppiava la Prima Guerra Mondiale che il PRP vedeva come una possibilità per porre fine ai tentativi spagnoli di invadere il Portogallo e per rafforzare il suo potere sulle colonie africane, sempre minacciate dalla altre nazioni europee. Ma la popolazione portoghese non appoggiò l’ingresso in guerra e ciò provocò una forte instabilità interna che si concluse con l’establishment di due importanti governi in appena tre anni.
Nel 1915, il Generale Pimenta de Castro, che è stato primo ministro nel governo di Manoel de Arriaga, accentrando la gran parte del potere nelle sue mani e governando in modo militarista, ma nel maggio dello stesso anno un colpo di stato militare sostenuto dal Partito Repubblicano, provocò le dimissioni del presidente Manuel de Arriaga e quindi lo scioglimento del potere.
Tra il 1917 e il 1918, invece, si distinse Sidonio Pais primo ministro e quarto Presidente della Repubblica dal 5 dicembre 1917 al 14 dicembre 1918, quando fu assassinato nella stazione di Lisbona. La cosa principale del governo di Sidonio Pais fu il fatto di aver riallacciato i rapporti con la Chiesa.
La morte di Sidonio Pais lasciò un vuoto di potere in Portogallo che sfociò in una guerra civile placata solo nel 1919 quando fu reinstaurata la monarchia, anche se fu contrastata da movimenti popolari che contrastavano questa forma di governo.
Questo permise al Partito Repubblicano Portoghese di ritornare al potere nel 1919 ma continuarono a susseguirsi le manifestazioni popolari di dissenso, talvolta violente e sanguinose che dimostrarono la fragilità delle istituzioni governative, evidente anche dal fatto che in Portogallo dal 1910 al 1926 si susseguirono quarantacinque governi diversi!
Un pronunciamento politico nel 1926 determinò la fine della prima repubblica del Portogallo e al suo posto si instaurò una dittatura, favorita anche dallo scenario politico europeo, guidata dal generale Gomes da Costa che con 15000 uomini, partendo da Braga marciò in direzione di Lisbona, ottenendo il consenso e l’approvazione della popolazione.
